2019

Con la Decisione 1622/2006/CE, l’azione comunitaria a favore della manifestazione «Capitale europea della cultura» per gli anni dal 2007 al 2019 è stata aggiornata quanto alle modalità ed alle procedure.

Nella stessa Decisione di fine 2006, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno pubblicato l’ordine di presentazione delle designazioni a «Capitale europea della cultura»: è stato stabilito che nel 2019 sarebbe stato il turno dell’Italia e della Bulgaria.

Ciascun anno il titolo di “Capitale europea della cultura” è assegnato a città che esemplificano la ricchezza e la diversità della cultura europea. L’iniziativa, nata nel 1985, rappresenta oggi una delle manifestazioni culturali più prestigiose e di alto livello in Europa.

Le città possono essere designate come Capitali europee della cultura non solo in forza delle proprie caratteristiche intrinseche, ma in primo luogo per il programma di lavoro che intendono porre in essere durante l’anno di selezione, volto a valorizzare la molteplicità e la ricchezza delle culture presenti in Europa, a rafforzare i legami culturali che tengono unita l’Europa, a promuovere il contatto tra cittadini provenienti da differenti aree europee al fine di favorire la comprensione reciproca e così rafforzare la cittadinanza europea.

L’essere insignita del titolo di “Capitale europea della cultura” e attuare il programma di lavoro proposto rappresenta per la città anche un’occasione unica per elevare il proprio profilo internazionale, ricevere visibilità, incrementare il turismo locale, dare nuova vitalità alla vita culturale.

Il programma culturale presentato dalle città candidate al titolo di “Capitale europea della cultura” deve perseguire determinati obiettivi, rispondenti ai seguenti criteri:

  • i criteri rientranti nella categoria “Dimensione europea
  • i criteri rientranti nella categoria “Città e cittadini“.

Per quanto riguarda la “Dimensione europea”, il programma dovrebbe:

  1. favorire la cooperazione tra operatori culturali, artisti e città degli Stati membri interessati e di altri Stati membri in qualsiasi settore culturale;
  2. promuovere la ricchezza derivante dalla diversità culturale in Europa;
  3. evidenziare gli aspetti comuni delle culture europee;

Per quanto riguarda l’aspetto “Città e cittadini”, il programma dovrebbe:

  • incoraggiare la partecipazione attiva degli abitanti della città e dell’area circostante, attraendo il loro interesse, come pure quello dei cittadini esteri;
  • caratterizzarsi per la sostenibilità, per la durata nel tempo, anche al di là della fine della manifestazione “Capitale Europee della Cultura”;
  • configurarsi come parte integrante dello sviluppo socio-culturale a lungo termine della città.

Concepito come un mezzo per avvicinare i vari cittadini europei, la Città europea della cultura venne lanciata il 13 giugno 1985 il Consiglio dei ministri su iniziativa di Melina Mercouri (Μελίνα Μερκούρη in lingua greca o Maria Amalia Mercouri, il suo vero nome (nata ad Atene il 18 ottobre 1920 e morta a New York il 06 marzo 1994 è stata un’attrice, cantante e politica greca. Come donna politica ricoprì la carica di Ministro della Cultura del governo democratico greco). Da allora l’iniziativa ha avuto sempre più successo tra i cittadini europei e un crescente impatto culturale e socio-economico sui numerosi visitatori che ha attratto.

Le città europee della cultura sono state designate su basi intergovernative fino al 2004; gli stati membri selezionavano unanimemente le città più adatte ad ospitare l’evento e la Commissione Europea garantiva un sussidio per le città selezionate ogni anno. Dal 2005, le istituzioni europee hanno preso parte alla procedura di selezione delle città che ospiteranno l’evento.

Nel 1990, i Ministri della Cultura lanciarono il “Mese Culturale Europeo”. Questo evento è simile alla città della cultura europea ma dura per un periodo inferiore di tempo ed è indirizzato in particolare alle nazioni dell’Europa Centrale ed orientale. Anche per questo evento sono previste sovvenzioni da parte della Commissione.

Nel 1991, gli organizzatori delle differenti città europee della cultura crearono una rete che permettesse lo scambio e la diffusione delle informazioni, anche per gli organizzatori degli eventi futuri. Questa rete portò avanti fino al 1994 uno studio sull’impatto della città europea della cultura dalla sua creazione.

Le varie città hanno cercato di valutare le proprie esperienze in modi diversi; non è facile tracciare valutazioni a lungo termine delle esperienze delle città in tutti gli aspetti.

Nel  1999, la Città europea della cultura è stata ribattezzata Capitale europea della cultura ed è ora finanziata attraverso il Programma Cultura 2000. Il Parlamento Europeo e la decisione del Consiglio del 25 maggio 1999 integrano questo evento nel quadro comunitario e introducono una nuova procedura di selezione per le capitali del periodo 2005-2019. Questo venne fatto per evitare la feroce competizione per vincere il riconoscimento; ogni membro dell’UE avrà l’opportunità di ospitare a turno la capitale.

Per maggiori informazioni cliccare sul link (in inglese)

http://ec.europa.eu/culture/our-programmes-and-actions/doc413_en.htm#